Il secondo approccio analizza il panorama che potrebbe uscire dall'uso della Rete in modo non democratico : il Grande Fratello di Orwell oppure il carcere tecnologico del Panopticon . Entrambe le metafore hanno come referente un potere coercitivo centrale. Il Grande Fratello esercita un potere onnipervasivo e spietato in una società fatta a sua immagine e somiglianza, un potere tramite il quale tutte le persone sono sottoposte, con mezzi "multimediali", a un controllo assoluto. Le telecomunicazioni consentono ad alcuni individui l'accesso a mezzi in grado di influenzare il pensiero e le percezioni di altri, e quell'accesso, indipendentemente da chi ne detenga il controllo, è intimamente connesso con il potere politico. Chi gode dei vantaggi politici su questa tecnologia è in grado di usarla per consolidare il proprio potere. Nel Panopticon, la combinazione di architettura e ottica permette ad una sola guardia di vedere tutti i prigionieri, senza che i prigionieri possano rendersene conto né vedersi tra loro (l'effetto auspicato è che tutti i prigionieri si comportino come sotto permanente sorveglianza). L'apparato della rete mondiale di comunicazioni potrebbe costituire una sorta di Grande Fratello o di Panopticon tecnologico (Foucault). Il mezzo, infatti, attraverso il quale l'utente, di qualunque parte del mondo, comunica con altri individui, è lo stesso strumento attraverso il quale il potere può controllarlo ed implicitamente condizionarlo. In un percorso di informazioni a "doppio senso", è tecnicamente possibile che, come l'individuo raccoglie informazioni da Internet, eventuali organizzazioni (o privati) di interesse economico e politico possano prendere, sempre attraverso la Rete, informazioni sull'individuo. "In realtà, con i nuovi media è la relazione tra spazi privati e spazi pubblici che cambia . In un certo senso non ci sono più spazi privati, in un sistema in cui un canale video tenuto costantemente aperto, sia pure consensualmente, collega tra loro in permanenza "(9) luoghi diversi . Quindi, "l'infrastruttura comunicativa" che consente ai cittadini la libertà di una comunicazione democratica è la stessa che potrebbe permettere un sistema di potere totalitario tra i più inattaccabili della storia umana. Infatti, al crescere del trasferimento, nel cyberspazio, dei dati personali degli individui e del loro comportamento privato, cresce il "potenziale abuso totalitario" di queste informazioni.