Il gradualismo, teorizzato dall'americano Paul Goodman, per esempio, è un modo possibile di permettere al pensiero anarchico contemporaneo di diffondersi senza imporsi a nessuno, come prospettiva risolutrice. E' la consapevolezza che la volontà di migliorare le condizioni degli individui non deve tendere ad una ideale società idilliaca, ma deve svilupparsi quotidianamente nel contraddittorio dei membri della comunità ed applicarsi a situazioni reali e circostanziate. L'anarchia non è un'isola felice, ma una permanente tensione che permette di agire e muoversi nella società al fine di trasformarla con l'unico criterio della maggiore libertà dei suoi membri, e non per ulteriori sottomissioni o imposizioni. Ecco il motivo per cui è necessario, in primo luogo, individuare quali sono gli ambiti della società attuale che permettono una vita più libera o, come ipotizza Goodman in mancanza di tali ambiti, "aprire aree di libertà e difenderle" : bisogna concentrare ogni energia per ampliare gli spazi di libertà, affinché il "buco" si trasformi in "voragine", espandendosi a macchia d'olio. Il gradualismo è l'unico modo attraverso cui attuare cambiamenti nelle società complesse contemporanee, poiché in questo modo è possibile evitare la confusione e la disperazione che tendono a produrre e a facilitare l'instaurarsi di dittature. "Goodman ha voluto dimostrare come sia enormemente dilatato il criterio teorico volto a ricercare il principio di un'alternativa libertaria ed egualitaria alla società presente . Alla credenza di un'evoluzione storica carica di una valenza univoca di sviluppo, per cui anche il momento di una possibile rottura rivoluzionaria è inscritto nella univocità di questo percorso, si è sostituita la più duttile indagine di varie contro-tendenze a valenza libertaria ed egualitaria latenti negli interstizi della società presente .Vari embrioni di controsocietà attraversano le esperienze più significative nei vari campi dell'attività umana e dimostrano, con la loro esistenza, la possibilità di pensare una diversa ed opposta organizzazione sociale, rendendo allo stesso tempo evidente l'arbitrarietà del principio di autorità . Esse non costituiscono una soluzione unitaria della 'questione sociale', ma un insieme di possibilità pratiche nella vita economica, sociale e culturale" (24).
L'anarchia, intesa come criterio radicalmente diverso secondo cui organizzare la società, è il costituirsi di una comunità in cui non vige il principio di dominio, e che non si crea ex novo come "altro" rispetto a quello che la precedeva, ma dall'intrecciarsi continuo di una esperienza di libertà e di uguaglianza. "L'anarchismo, in tutte le sue forme, è un'affermazione della dignità e della responsabilità degli esseri umani. Non è un programma di mutamenti politici, ma un atto di autodeterminazione sociale" (25).
La libertà non può essere imposta, altrimenti diventa un credo, va semplicemente proposta come alternativa possibile. I successi della libertà applicata alla vita dell'individuo non sono mai stati smentiti, anzi hanno dimostrato quanta forza essa contenga anche dinanzi a situazioni ritenute impossibili per la sua sopravvivenza. E' l'unico strumento attraverso il quale oggi è possibile che, nella società, si concili il sentimento comunitario all'interno di piccoli nuclei con la "coscienza universale" dell'intera umanità : una "rete" di potere comunicativamente prodotto, in senso habermasiano, da tutti gli individui e tutte le comunità possibili del mondo .