C'è una sensazione permanente durante la lettura del libro. Alice Munro ti conosce, ti parla. Come ad un amico intimo. Sfumature e colpi che solo l'intensità dei sentimenti... O forse non è un'amica. Alice Munro è uno specchio.
"E che non è diverso da quel che succede nel cosiddetto mondo reale, dove la gente beve e continua a commettere crimini di tutti i tipi per eliminare pensieri che sono dolorosi."
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)
Pensieri che sono dolorosi. Eliminare pensieri dolorosi. Potrei stare per ore a ripetere questo mantra.
Per ognuno di noi c'è un momento della vita che rappresenta una svolta. Dolore? Gioia?
Qualunque sia la causa, c'è qualcosa che ci scaraventa fuori e che ci costringe ad entrare a viso aperto nella vita vera.
"
- Stavi cercando di impostare la tua vita...
- La mia vita, la mia vita, il mio percorso, e tutto quel che potevo scoprire del mio schifoso io. Obiettivo me stesso. Le mie stronzate. La mia spiritualità. Il mio cammino intellettuale. Non esistono tutte queste fesserie interiori, Sally. Ti dispiace se ti chiamo Sally? Mi riesce più naturale. Esiste soltanto l'esterno, quello che uno fa, in ogni istante della vita. Da quando l'ho capito sono felice.
- Lo sei davvero? Sei felice?"
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)
Esiste solo ciò che uno fa. Siamo solo ciò che facciamo e non ciò che pensiamo. Quante volte nella mia mente ho costruito una versione della realtà che all'improvviso è stata squarciata dalla vita vera! Siamo ciò che facciamo. Non siamo ciò che pensiamo. Ma ciò che pensiamo condiziona molto ciò che facciamo! Simpatica la Munro...
"Avrebbe potuto ribattere, e non solo per scherzo, che l'evasione stava nella vita vera. Ma era un argomento troppo serio per discuterne così."
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)
Quando le cose si contorcono e non ci soccorre l'ironia a dragare il fiume delle nostre emozioni, ci sentiamo un poco persi e quasi speriamo in un colpo del destino, una cesoia che ripristini tutto in un istante al punto zero.
"Ho lasciato perdere, tutto qui, - diceva. - E' incredibile come sia facile lasciar perdere."
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)
Io però leggo il libro da uomo. A scriverlo è una donna. Me lo ricorda con dolcezza e poesia.
"Ricordati sempre: quando un uomo esce da una stanza, si lascia alle spalle tutto quel che c'è dentro, - le ha detto la sua amica Marie Mendelson. - Una donna, invece, si porta appresso tutto quel che c'è avvenuto."
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)
Quella stessa dolcezza e poesia che mi fa sentire come se stessi chiacchierando con un'amica. Davanti allo specchio.
"La formidabile sicurezza che ha, la stessa che aveva suo padre, è del tipo che senti da piccola, quando ti prendono in braccio e sai che lo vorresti per tutta la vita. Ancora più incantevole se chi ce l'ha ti vuole bene, naturalmente, ma confortante anche se è il risultato di un nobile patto antico, un impegno ineluttabile, se non entusiastico, a farsi carico della tua protezione."
(Alice Munro, Troppa felicità, Einaudi, 2011)