Sono racconti di malinconie. Brevi descrizioni, lente. Audaci demolizioni, feroci. Scroscia anche il sangue, le lacrime, la vita.
La tela nera è necessaria affinchè anche il più piccolo tratto di bianco risalti. E' l'attimo degno.
"L'idea, ogni volta, di diluire in acqua una sola goccia di profumo e prolungarlo così sino alla fine della vita le procurò un fremito di un'ignota felicità."
(Ingo Schulze, 33 Attimi di felicità, Arnoldo Mondadori Editore, Cles (TN) 2001, pag.41)
La felicità stessa però non è il filo rosso che tiene insieme i racconti. E' un accidente che si manifesta necessariamente.
"Come il bene rimane in qualche modo nel mondo, dal momento che nessuna energia può dissiparsi, così tutto il male, la meschinità e l'odio non abbandonano mai il nostro pianeta."
(Ingo Schulze, 33 Attimi di felicità, Arnoldo Mondadori Editore, Cles (TN) 2001, pagg. 87-88)
Un pensiero profondo e sconcertante che disarma. Un concetto, amaro e duro, dalle conseguenze ineluttabili. Soltanto la fortuna ci può salvare.
"Mentre Alesa scendeva i gradini Vera Andreevna non si mosse dalla porta. Lo seguì con lo sguardo e pensò: se al prossimo pianerottolo si gira e saluta, tutto andrà bene."
(Ingo Schulze, 33 Attimi di felicità, Arnoldo Mondadori Editore, Cles (TN) 2001, pag.170)
Il caso, quindi, nascosto tra le dita di una mano. Il caso di essere al mondo per la consumazione, per il logoramento, per il non-senso delle cose. Lucida follia che illumina le cose.
La tela bianca è necessaria affinchè anche il più piccolo tratto di nero risalti. E' l'attimo degno.
"Ma poi - era così, aveva aspettato soltanto che io alzassi la testa, quasi fosse stato tutto un malinteso -, poi mi sorrideva, muoveva le labbra come per mandare un bacio e scompariva. Io chiudevo gli occhi per la felicità."
(Ingo Schulze, 33 Attimi di felicità, Arnoldo Mondadori Editore, Cles (TN) 2001, pag.261)