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È meravigliosa la vita che oscilla di continuo tra profondi impulsi filosofici ed i più leggeri momenti sacri dell'ironia. Volare ridendo e sprofondare pensando. Volare ad afferrare il senso e sprofondare con le lacrime agli occhi dal riso. Questo libro, un capolavoro, oscilla proprio in questo modo.

"Di recente mi è capitato di parlare con una donna la cui figlia le aveva confidato la propria angoscia. Era al secondo semestre di università e andava a letto con una ragazzo che nello stesso periodo era andato a letto con numerose altre ragazze, in modo esplicito e senza sotterfugi. Il suo obiettivo era selezionarle tramite audizione per poi decidere con quale «uscire». La figlia si diceva sconvolta, non tanto per il sistema - pur intuendone almeno in parte l'iniquità - ma perchè alla fine non era risultata lei la prescelta."

(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
Sono stoccate irresistibili che lasciano sempre il segno.
 
"Era troppo intelligente. Chi è troppo intelligente riesce a convincersi di qualunque cosa. Perde di vista il buonsenso."
 
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
Anche quando ci sono di mezzo le donne...

 

"Margaret diceva sempre che le donne si dividono in due categorie: quelle dai contorni chiari e le portatrici di mistero. Era la prima cosa che un uomo percepiva, la prima cosa ad attirarlo o respingerlo."
 
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
...gli anziani...

"Volete sapere una cosa che mi fa paura? Essere un vecchio ricoverato in ospedale e ritrovarmi circondato da infermiere mai conosciute che mi chiamano Anthony o, peggio ancora, Tony. È l'ora della tua punturina, Tony. Su, Tony, da bravo, un'altra cucchiaiata. L'hai fatta tutta, Tony? Certo, quando succederà, l'eccesso di confidenza del personale ospedaliero sarà sceso parecchio nell'elenco delle mie angosce, ma non è questo il punto."
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
...la poesia...

"Ma sono comunque gli occhi che continuiamo a guardare, no? È negli occhi che abbiamo incontrato l'altro ed è lì che ancora lo troviamo. Gli stessi occhi nella stessa faccia di quando ci siamo conosciuti, abbiamo fatto l'amore, ci siamo sposati, siamo stati in luna di miele, abbiamo acceso un mutuo, fatto la spesa, cucinato e passato le vacanze insieme, ci siamo amati e abbiamo avuto una figlia. Gli stessi di quando ci siamo separati."
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
Si legge e si continua a ridere e a pensare. Continui spunti di riflessione che si assaporano ancora di più mentre si sorride.

"All'improvviso mi sembra che una delle differenze tra la gioventù e la vecchiaia potrebbe essere questa: da giovani, ci inventiamo un futuro diverso per noi stessi; da vecchi, un passato diverso per gli altri."
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)
 
La perla poi, ad un certo punto arriva e non sai che dire... e non sai che fare... e non pensi più... e non ridi più...

"Si arriva alla fine della vita, no, non della vita in sé, ma di qualcos'altro: alla fine di ogni probabilità che qualcosa in quella vita cambi. Ci viene concesso un lungo momento di pausa, quanto basta a rivolgerci la domanda: che altro ho sbagliato?"
(Julian Barnes, Il senso di una fine, Einaudi, 2011, ebook)


 
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L'evasione è un movimento. Qualcosa è accaduto.

L'evasione soffia nella realtà, la gonfia e la realtà scoppia in una proliferazione di immagini effimere, deliziose.

Sono voli di trapasso, sono impeti e non si contiene questo traboccare.


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